Nel panorama artistico contemporaneo, la pittrice veneziana Silvia Colussi, spicca per la particolarità delle sue opere, ricche di contenuto e di significato introspettivo.

Definendosi essa stessa “una pittrice tra gli Storici dell’Arte e una Storica dell’Arte tra gli artisti, si pone all’attenzione per la duplicità del suo percorso formativo.

Nata a Venezia nel 1962, è una figlia d’arte. Dalla madre insegnante Annamaria Molino, pittrice talentuosa e riconosciuta poetessa, eredita la sensibilità cromatica e l’amore per l’arte; da lei apprende gli insegnamenti del disegno e della pittura. Dal padre ingegnere, assorbe l’interesse per lo schizzo veloce del progettare.

L’ambiente familiare numeroso, ricco di stimoli e di interessi, ne influenza la formazione, favorita dagli interscambi culturali che si svolgono nel salotto di casa, aperto a nomi noti del panorama artistico-letterario dell’epoca. All’età di 11 anni realizza la sua prima tela, attratta dal soggetto naturalistico del dipinto La fienagione (1565) di Pieter Bruegel il Vecchio.

Conseguito il diploma di Liceo Scientifico, si laurea a pieni voti, nel 1987, in Lettere, Storia dell’Arte. Dopo la morte prematura della madre, porta avanti la sua ricerca artistica prevalentemente come autodidatta. Dal 1990 partecipa ad esposizioni collettive presso la Scuola Internazionale di Grafica di Venezia e nel 1993 espone presso la Fondazione Bevilacqua La Masa di Venezia, ottenendo riconoscimenti dalla critica.

Silvia Colussi è un’artista che trasmette il suo vissuto, con eleganza e raffinatezza. Un segno sicuro e al contempo delicato contraddistingue la sua produzione che spazia dagli scorci di soggetto veneziano, alle sensuali e misteriose figure femminili. Il suo è un linguaggio del corpo. Un’attenzione per il movimento, ma anche per l’attimo meditativo, tradotto nell’intensità di uno sguardo. Gli occhi inducono l’osservatore a pensare, a riflettere su ciò che esprimono. Diventano il veicolo del comunicare e si imprimono in chi li osserva. L’immagine si carica di contenuto, ma il colore, con la sua forza contrastante, trasmette sempre una speranza.

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